Omicidio volontario per aver ritardato l’inizio della chemioterapia al proprio figlio adolescente malato di cancro, successivamente deceduto. È questa la durissima imputazione formulata dalla procura nei confronti di due genitori cinquantenni residenti nel Vicentino. “La formulazione dell’accusa ci sembra assolutamente sproporzionata –secondo i loro legali –. Questa madre e questo padre stanno già vivendo il proprio ergastolo interiore”.
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